Azotus
Giano
Era disturbato.
Che presto
Alba antica!
Giù nella valle sacra
di "Tevere"
Vacante,
La strada
di "Argiletum"
In sospeso,
Il popolo, nord-est.
Silenzioso,
Il "foro romano"
Quando porte strette
del suo tempio,
Li ho aperti,
Sacerdoti venerati.
Uccelli spaventati
Volò fuggendo dal loro invecchiamento, sbadigliando ulivi.
Come le porte gemelle
di guerre furono aperte,
I vecchi tamburi furono battuti
e guerrieri schierati.
Hanno marciato!
Hanno messo in scena un altro combattimento!
Hanno fallito una pace fugace.
veloce e
non ha mai smesso !!
È scoppiato !!
Come un turbine
o la furiosa tempesta.
In un impeto di carattere,
Ha trafitto ed è entrato.
Lo hanno invocato
e solida la situazione
del signore "Giano"
La creatura a due facce.
Aziz Alkaabi
Comment On This Poem --- Vote for this poem
Giano
Giano